Tranquilli: quello che ho scritto sul titolo non è una parolaccia, men che meno un sortilegio o un cacofonico gioco di parole che dannerà la vostra anima. Per molti di noi questo è il periodo più bello dell’anno, finalmente le meritate vacanze e un po’ di riposo dopo un anno lavorativo e tribolazioni. Riposa: è Lughnasadh!
Cos’è Lughnasadh?
Secondo il calendario delle festività pagane, inoltre, oggi è Lughnasadh, il terzo dei quattro Sabbat maggiori dedicati al raccolto e allo scandire delle stagioni. Dopo un intenso lavoro dedicato al preparare il terreno, seminare e prendersi cura del grano, oggi è finalmente giunto il momento del primo raccolto e mettere da parte il frutto di tante fatiche. Non è difficile immaginare quanto, anticamente, questo momento fosse importante: mettere da parte il necessario per l’anno venturo decretava infatti la serenità o la condanna di tutti.
Le popolazioni nordiche onoravano feste differenti in questa medesima data. I vichinghi ricordavano, con la festa di Lammas, l’unione fra il Dio e la Dea, mentre i celti celebravano Lugh, il Dio del Sole (per approfondimenti, qui)
Cosa fare a Lughnasadh?
Pochi di noi si troveranno a mietere un campo in questi giorni ma, fortunatamente, ci sono altri modi per onorare il Sabba di Lughnasadh. Io sto festeggiando in maniera specialissima, passando qualche giorno da sola in montagna in un paesino di poche anime. La scelta del posto non è casuale: nonostante ci sia stata parecchie volte per una gita, non avrei mai immaginato di prenderla in considerazione per un soggiorno di più notti. Eppure, un paio di mesi fa, mi balenò questa balzana idea che relegai in un angolo: era troppo anche per una viaggiatrice solitaria come me! Nonostante ciò la cosa prese sempre più forma, finché non mi fu chiaro che questa settimana di ferie programmata con largo anticipo in maniera del tutto casuale, capitava davvero a fagiolo. Non c’era un modo migliore in cui trascorrere qualche giorno di pace e vacanza, riprendendo a Lughnasadh un contatto con la natura nel mio caso sepolto e godere della bellezza intorno a me. Fermarmi, contemplare, non programmare nulla se non avere con me un borsone carico di libri, quaderni, colori, attività lasciate in sospeso e il PC, per i puristi superfluo, per me un mezzo vitale per esprimermi. Cosa farò nei prossimi giorni? Non lo so, ed è esattamente ciò che desideravo.
Già, perché è proprio questo il vero spirito di Lughnasadh. Le temperature sono altissime, la voglia di fare l’opposto. L’unica è fermarsi e, in questo caso, raccogliere i frutti e le soddisfazioni di quanto fatto nei primi mesi dell’anno. Nel mio caso, davvero importati.
Hai mietuto il grano?
Dato che la mente è bastarda, inizio subito col togliermi di mezzo quello che non ho fatto quest’anno, così da godere al massimo delle soddisfazioni che elencherò a seguito. Non ho non solo portato a termine, ma neppure delineato una situazione che si trascina da un paio d’anni e mi ha letteralmente devastata. Questo a causa dei rischi e le implicazioni che potrebbe portare, ma dal punto di vista pratico mi rendo conto di non prendere posizione a causa delle numerose delusioni avute, ossia l’essermi affidata a persone o professionisti incompetenti. La faccenda è complicata, per carità, ma nessuno mi ha ispirato l’affidamento che avrei voluto. Ergo, ancora non ho risolto. So che dovrò… ma al momento, non pensiamoci.
Il mio elenco del Sabba di oggi
- L’impresa più impegnativa è stato senz’altro conseguire il diploma e l’abilitazione a coach professionista, un desiderio coltivato per mesi finalmente realizzato. E’ stato un percorso piuttosto lungo che spiegherò nel dettaglio in un apposito post. E’ il primo passo per un cambiamento di vita che voglio portare nei prossimi anni, e so di essere nella strada giusta.
- Ho ripreso a leggere. Sempre. Con costanza. Cartaceo o Kobo, romanzi o saggi, la lettura per me rappresenta il vero nutrimento per l’anima di cui sono grata.
- Lasciar andare. Ho capito che certe dinamiche familiari non si risolveranno, o almeno, non con il mio intervento. L’avevo già accettato, ma arrivare al punto di non pensare nemmeno più “non è giusto!” è stato un gran traguardo per me, Bilancia ascendete Bilancia, in cui la giustizia è tutto. Ora alzo le spalle e osservo con occhio bovino. Va benissimo.
- La mia vita ha ripreso un ritmo regolare. Dopo due anni tremendi, ho finalmente una routine. Credimi, non è poco. Sapere di poter programmare qualcosa è una delle conquiste maggiori che potessi riprendermi.
- La libertà, già. Il gusto di fare e programmare ciò che voglio, in base alle mie esigenze e ai miei interessi. C’è un bell’evento la settimana prossima? Vado. Non ho voglia? Disdico. Tutto nella norma.
- I miei viaggi. Dopo molto tempo di stop, ho ripreso a viaggiare. Questi giorni in montagna significano molto per me, ma ancor di più è stato il mio tour dell’Irlanda realizzato ad aprile. Un viaggio bellissimo, naturalmente in solitaria, di cui sentivo l’esigenza da tempo. Meraviglioso, un ricordo speciale. A questo aggiungo delle vacanze improvvisate in Sardegna che si sono rivelate altrettanto stupende. Hai presente quando vorresti che il tempo non trascorresse mai?
- Uno splendido lavoro sulla metagenealogia familiare che mi ha permesso di venire a capo di alcune dinamiche che si ripercuotono sulla mia vita. Non ne avete mai sentito parlare? Ve lo racconterò. Io lo consiglio davvero a tutti, si tratta di un lavoro su se stessi stupendo. Vi aprirà numerose porte chiuse su qualcosa che non pensavate neppure potesse esistere.
- La lettura dei registri akashici mi ha aperto un mondo straordinario. Un’esperienza commovente che ha messo un punto e capo riga su domande che si ripresentavano puntualmente.
- Le persone. Grazie alle esperienze al punto 1, 4 e 6 ho conosciuto delle persone stupende con cui mi trovo davvero bene e con cui amo passare il mio tempo. Con alcune di loro ho sviluppato una sintonia bellissima e sono certa diventeranno mie compagne di viaggio in pianta stabile.
- Per ultimo cito questo blog, un amore per la scrittura che sto finalmente nutrendo come merita. Non so dove mi porterà, ma prendermene cura mi fa sentire incredibilmente bene.
Certamente ho dimenticato qualcosa, e mi verrà in mente non appena cliccherò sul tasto “Pubblica”. Nel frattempo, ti auguro un buon Lughnasadh domandandoti: “e tu, oggi, cosa raccogli di quest’anno?”