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Asia,  Giappone,  Viaggi

Come (non) ti organizzo un viaggio in Giappone

In questo momento avrei una lista corposa di cose da fare. Potrei essere in un bar a ubriacarmi. Potrei essere a una cena romantica col mio fidanzato. Potrei leggere qualcosa sulla fisica quantistica. Potrei scrivere i quattro o cinque guest post che non ho ancora partorito. Invece sto ultimando ricerche sul mio prossimo viaggio in Giappone con una calma e un ritardo (a seconda dei punti di vista) imbarazzante.

Ho avvisato dei miei programmi il parentado appena la settimana scorsa, con un anticipo già notevole per i miei gusti. Mia madre era sul punto di svenire al grido di “non andrai mica da sola?!” e mio padre ha commentato con un venetissimo “Miiiiiiiinchia!” e faccia allibita. Mio fratello era stato informato con largo anticipo causa futuri impegni di famiglia mentre il mio fidanzato, categoria a sé stante, sapeva già tutto un mese prima che glielo dicessi grazie a un Google Calendar in condivisione in cui pensavo bastasse selezionare “evento privato” per renderlo visibile alla sola sottoscritta. Mi sono complimentata per la stoica pazienza con cui ha atteso che la propria ragazza gli parlasse di quel piccolo dettaglio chiamato “Volo Milano Malpensa – Pechino – Tokyo Haneda” comparso all’improvviso fra la sua lista di impegni fatti di riunioni al club del libro, yoga e riflessologia plantare.

A 26 giorni dalla mia partenza ho (o non ho, a seconda del caso):

  • scelto quale assicurazione sanitaria sottoscrivere, Allianz Globy Rosso o Allianz Globy Rosso Plus? La differenza è di pochi euro, credo opterò quest’ultima quando mi degnerò di trasportare il mio corpo in agenzia;
  • stilato un itinerario di viaggio degno di questo nome;
  • riportare almeno gli indirizzi degli hotel in uno dei settordici taccuini comprati per l’occasione;
  • prenotato gli alloggi (a dicembre), altrimenti ora mi troverei a dormire sotto un ponte data l’altissima stagione;
  • risposto diecimila volte all’unica domanda posta dai colleghi“quanto parti?” (saluto di commiato in aeroporto in vista?); 
  • mobilitato l’amica impiegata in banca da cui andrò a ritirare domani il mio pacchetto di Yen (usufruendo di una fetta di dolce tratta dalla mia comparsa alla festa di compleanno della figlia);
  • dopo giorni e giorni di sfiancanti ricerche di mercato, ho acquistato un’ora fa dal blog di Francesca Turchi “Travel’s tales” il celeberrimo Japan Rail Pass, col prezzo più basso della storia disponibile dall’Italia;
  • non ho ancora deciso da quale sito comprare il wi-fi pocket, strumento per me irrinunciabile;
  • … e nemmeno come e quando raggiungere l’aeroporto di partenza.

Con un voto da 1 a 10, quanto sto inguaiata? Votate!

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Pixabay

L’umore è alto, questo è quel che conta… giusto?

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