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Perché è bello viaggiare da sola (anche da fidanzata)

Viaggiare da sola è un’iniziativa che desta sempre molte perplessità. L’ultimo fatto di cronaca è di oggi: una ragazza veronese di 27 anni è stata trovata morta a Playa del Carmen, Messico. Non sono ancora note le cause del decesso, e proprio per questo mi aspetto i noti commenti dal “eh poverina, chissà cosa le è capitato” a “poteva starsene a casa sua”. Fomentando paure e luoghi comuni.

Viaggiare è bello. Viaggiare da sola è ancora più bello. L’avete mai fatto?

Ricordo quando, alcuni anni fa, un collega mi raccontò di essere andato da solo a Berlino. Commentai distrattamente pensando “cielo, che sfigato!” e mugugnando “mah, non so se andrei da sola”. Al tempo nutrivo un discreto numero di paure (di guidare e dell’areo in primis), e non mi si poteva definire esattamente la persona più intraprendente del mondo. Avevo un fidanzato premuroso con cui condividevo molti interessi fra cui i viaggi, che per forza di cosa avvenivano la maggior parte in auto.

Ma il destino ci mette sempre lo zampino.

Affrontai una mezza rottura con il suddetto fidanzato, e dopo qualche mese di tira e molla ci riappacificammo (spoiler: in apparenza) tanto da decidere di organizzare un viaggio a New York. Comprai i biglietti, feci l’ESTA, iniziai a consultare le guide di viaggio e, a circa 3 settimane dalla partenza, il patatrac definitivo. Lì per lì diedi per scontato di non partire più, nonostante mi rodesse moltissimo. Ad accendermi la spia sul fatto che potessi fare una scelta diversa fu proprio lui quando, nel suo patetico discorso di commiato, infilò un “…e mi dispiace molto che non vai più a New York”. Dovetti tenere a bada un assalto alla giugulare: esattamente perché non sarei più dovuto partire? Perché non ci sei più tu? Ma per favore! 

E adesso chi parte con me?!

Nei giorni successivi iniziai a censire le amiche che avrebbero potuto accompagnarmi sostituendo l’ormai ex fidanzato. Metà non avrebbe potuto per svariati motivi, l’altra metà non possedeva il passaporto. Iniziai pertanto a prendere in considerazione l’idea di viaggiare da sola. Più di tutto mi piacque il blog di una ragazza che, a 27 anni, aveva scelto proprio New York come prima meta per un viaggio in solitaria, raccomandandola caldamente. Contattai poi una conoscente che, tramite Facebook, mostrava spesso foto dei suoi viaggi in apparenza in solitaria, domandandole informazioni sulla fattibilità del mio progetto. Mi rispose con un messaggio bellissimo che mi convinse definitivamente a partire, grazie soprattutto a una frase semplicissima: “…parti, se non lo facessi te ne pentiresti fino alla morte!”

Seguii quel consiglio, e il viaggio fu bellissimo. Viaggiare da sola mi piacque così tanto che tre mesi dopo partii per un altro viaggio in solitaria ad Amsterdam. Ho replicato questa primavera con un tour di una settimana in Irlanda. Le gite giornaliere, i cinema o le cene solitarie le considero fuori classifica.

Viaggiare da sola è bello?

Io lo trovo stupendo. Oltre al viaggio in sé, ritengo la consapevolezza di poter fare tutto da sole senza aspettare o dipendere da nessuno sia impagabile. Molto spesso ci si frena a causa di luoghi comuni o paure personali, come queste.

Viaggiare da sola? Potrebbe capitare qualcosa!

Questo qualcosa racchiude una svariata tipologia di eventi, dalla scissione dell’atomo all’unghia incarnita. Non è chiaro come questo possa essere accentuato dalla permanenza presso un differente domicilio, a meno che non scegliete volontariamente di unirvi a una nota tribù cannibale.

E se succedesse questo, questo e anche quello?

Dopo la sommossa popolare e l’invasione di locuste, non è altrettanto chiaro come la catena di soccorso dovrebbe variare in base al luogo. Non penso chiamereste mamma se vi trovaste nel bel mezzo di un uragano forza 9: sapere di non avere la propria famiglia a portata di mano potrebbe disorientare, ma non sarà il vostro fidanzato a restituirvi i documenti in caso di scippo o farvi passare il mal di stomaco per un’indigestione di sushi. Se poi capitasse in un momento in cui lui è al lavoro o alla partita di calcetto, non potrebbe consolarvi neppure se foste a un chilometro in linea d’aria.

E se mi capitasse un incidente?

E se vi capitasse un incidente davanti casa? Rivedere il punto 1.

Viaggiare da sola? Non conosco l’inglese/il francese/il pigmeo/l’esperanto! 

Non mi risulta che ogni turista in visita presso il Bel Paese conosca l’italiano, ma questo ne fa comunque uno dei luoghi più visitati al mondo. Se anche foste delle schiappe in inglese, anni di scuola nella totale passività dovrebbe avervi fatto apprendere almeno l’ABC di sopravvivenza. E se così non fosse, l’italiano è famoso per la sua intraprendenza: vorreste farmi credere che non riuscireste a procurarvi del cibo, si trattasse anche di prendere un tramezzino al supermercato, o non farvi capire in albergo al momento del check-in? Non lo credo possibile. In più, ormai siete grandi e la scuola per la maggior parte di noi è terminata da un pezzo: non troverete professori isterici

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Studiate l’inglese come fa questa rana! (Pixabay)

ne’ note sul registro, quindi valutate l’ipotesi di iscrivervi a un corso di lingua o scaricarvi una di quelle bellissime applicazioni come Duolingo o Busuu. Se anche vi ci dedicaste i soli 10 minuti canonici del bagno, dopo un mese avreste già compiuto passi da gigante. Perché non provare?

Mi vergogno di andare in giro da sola! 

Il detto recita “vergognarsi come un ladro” perché implica l’aver compiuto un’azione sbagliata. Nel visitare un museo o mangiare da sola non può esserci nulla di tutto ciò. Forse un’ombra di imbarazzo perché in località poco affollate qualcuno potrebbe osservarvi con curiosità, e quindi? Restituite lo sguardo scegliendo fra un’occhiata di simpatia o una truce. In entrambi in casi il mittente cederà. In caso contrario, il classico “vuoi una foto?” funziona sempre.

Ma io non ho i soldi per viaggiare!

Non è obbligatorio recarsi in qualche località amena del Nepal, in un’isola sperduta del Pacifico o all’hotel Hilton di Sidney. Nel mio post dedicato ai #TravelDreams 2019 ad esempio, sono riportate località molto vicine. Tutti noi conosciamo un museo, un paesino o un evento poco lontano a cui piacerebbe partecipare. Non è la distanza che rende un’impresa più memorabile dell’altra, ma ciò che riesce a smuovere dentro di noi. Se il vostro viaggio vi costerà il solo biglietto dell’autobus, sarà bellissimo ugualmente!

Viaggiare da sola? La mia  famiglia mi diserederebbe!

A meno che non siate minorenni o dipendiate per ogni spicciolo dai vostri genitori, non si capisce quale diritto di veto possano applicare. 9 volte su 10 è solamente l’ansia o la paura immotivata a mettere di traverso famiglia e amici. Se fosse necessario, date un preavviso minimo o non datelo affatto. Tre giorni dopo sarà interessante dire a tavola “sapete, martedì avevo il giorno libero, nessuno era a casa come me e ho deciso di andare a visitare il Museo dei Genitori Rompipalle da sola! Bellissimo!” Constatare che siate sopravvissuta giocherà a vostro favore. L’importante è che qualcuno sappia comunque dei vostri programmi, fosse anche la vostra migliore amica o vostra zia, soprattutto se si tratta di un giorno in cui normalmente sareste al lavoro o a fare qualcosa di ben preciso. Quando viaggio all’estero lascio sempre una copia dettagliata dell’itinerario, compresi nomi e numeri telefonici degli alberghi od ostelli in cui alloggerò.

Ma io ho PAURA!

 Eccola, nuda e cruda, l’emozione che troppo spesso ci tiene compagnia. Prendete un pezzo di carta ed elencate, nel dettaglio, cosa vi faccia effettivamente timore cosi da scomporre questa “paura”. E accanto a ogni obiezione, specificate come risolvereste in un normale contesto. E se perdessi l’ultimo autobus per il rientro? Studiate gli orari e organizzatevi per prendere il penultimo. E se ci fosse uno sciopero? Ascoltate le notizie locali il giorno precedente. Se mi perdessi? Portatevi una batteria supplementare per il cellulare, così da avere Google Maps a portata di mano. 

Viaggiare da sola? E poi cosa penserebbero di me?

Voi cosa state pensando di me?

Il mio ragazzo non mi permetterebbe mai di viaggiare da sola!

Saltando a piè pari gli orrori di “uomini che permettono cose alle donne”, parlatene col vostro lui e chiarite quali possano essere i sui timori. Tirando a indovinare, si presume che si tratti di virile paura che veda trasformare la propria fidanzata in una specie di Demone del Sesso una volta allontanata di qualche metro. Dubito sia il vostro caso. Parto dal presupposto che, se avete una relazione, il vostro compagno si fidi di voi, e un tradimento lontano da casa non sia più probabile di uno nel paese limitrofo. Personalmente nei miei viaggi non ho mai incrociato un “bello e impossibile” da far tremare i polsi, principalmente perché, presumo, non fosse ciò che cercavo. Il mio fidanzato mi ha conosciuta quando i miei viaggi in solitaria erano già un’abitudine, e non ho avuto bisogno di rimarcare che non ci avrei rinunciato per gelosia o scarsa fiducia nei miei confronti. Sono consapevole dello sforzo che debba aver fatto per accettarlo, e che più di qualcuno dietro le spalle lo debba prendere per matto. Sono convinta però che il suo buonsenso dovrebbe essere la norma per tutti i fidanzati e mariti del mondo, e spetti a noi prendere l’iniziativa per questo cambiamento.

Ecco… in viaggio ho conosciuto un tipo e… beh, ancora ci sentiamo. E adesso?

E se in viaggio dovesse capitarvi un incontro particolare, potrebbe essere solamente il sintomo di qualcosa che non funziona da tempo e a cui non avete mai voluto prestare attenzione. Prendetela come un’occasione per fare chiarezza e affrontare definitivamente una situazione di cui non ci si è volute occupare in precedenza: l’importante è chiarire senza prendere in giro nessuno e senza trascinare situazioni pesanti. A voi piacerebbe? Ecco, neppure al vostro fidanzato.

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(Pixabay)

L’argomento dei viaggi in solitaria è ampio, quindi tornerò più avanti con informazioni di tipo più pratico. Voi avete mai fatto un viaggio da soli? Altrimenti, dove vorreste andare? Raccontatelo sui commenti!

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51 Comments

  • Ilex

    Bellissimo articolo. Io adoro viaggiare, sia da sola che in compagnia, ma tu sei stata veramente coraggiosa e hai trovato un modo splendido per conquistare l’indipendenza nei viaggi.

    • La strega spritzettara

      Ti ringrazio tantissimo!! Guarda, da quando scrivo il blog effettivamente mi sono resa conto di quanto abbia avuto in passato molto più coraggio di quanto razionalmente ricordi. E questo dei viaggi é uno dei miei argomenti preferiti che ci tengo tanto a diffondere!

      • Ilex

        Fai proprio bene, anche semplicemente raccontare le tue esperienze ti mette in contatto con altre persone che hanno avuto esperienze simili o che invece leggendo le tue avventure prendono coraggio e si lanciano verso qualche scoperta.

        • La strega spritzettara

          É proprio quello che mi piacerebbe, far capire che “si puó”!! Io non avrei mai preso in considerazione l’ipotesi di farlo se non mi ci fossi ritrovata , ma perché aspettare questo se ci si può organizzare e decidere in autonomia? Diffondiamo il verbo il più possibile! ?

          • Ilex

            Credo che in parte possa dipendere anche dal carattere, anche con le stesse possibilità io ho sempre colto ogni occasione per viaggiare e scoprire cose nuove, i miei fratelli no. Già capire che si può fare però è un bel passo avanti, poi credo che oltre alla disposizione serva anche la curiosità e un certo spirito d’avventura che non tutti hanno d’ordinanza ^_^

          • La strega spritzettara

            Hai ragione… Nel mio caso curiosità e spirito d’avventura erano sopiti da tempo per mille ragioni, anzi, direi soffocati. Appena si é aperta una feritoia peró, ZAC, ecco il fiume in piena! PS. Giusto per divagare un attimo su una delle mie materie preferite (metagenealogia familiare), alla tendenza sull’afferrare o meno le occasioni verso nuove esperienze pare contribuisca il tipo di parto con cui si é nati… Da come ti descrivi direi che nel tuo sia stato spontaneo e senza troppi intoppi. Il mio si piazza a metà classifica, difatti prima di decidermi a fare qualcosa ho bisogno che gli eventi lavorino per me!!!

          • Ilex

            Credo che mi tocchi sfatare la teoria perché invece di problemi durante la nascita ne ho avuti in abbondanza! Per cui non saprei come “giustificare” la mia innata curiosità ^_^

  • giuliacalli

    Viaggiatrice solitaria, presente! Bello questo decalogo, fa sempre bene spargere la voce sulle meraviglia del viaggio in solitarie e delle chiacchiere che ci dobbiamo sorbire solo per. Maaa ti fai già parte della community Facebook di Viaggio da Sola Perchè, vero?!? No perché una viaggiatrice che ha le idee così chiare come te DEVE unirsi alla nostra fantastica community! 😉

      • Ilaria Bho

        Per esempio a me piacerebbe provare, almeno una volta 🙂

        Posso chiederti quanti anni avevi la prima volta che sei partita da sola, se non sono troppo indiscreta?

        • La strega spritzettara

          No no, figurati! Era marzo 2013, avevo 26 anni! Ed é stato davvero un viaggio in solitaria “capitato”, proprio come racconto nel post. Se avessi dovuto scegliere a tavolino una meta per debuttare con questa esperienza, probabilmente avrei scelto Venezia. Una città che trovo unica, stupenda, con mille cose da vedere e con cui non avrei avuto problemi riguardo la lingua straniera. A te dove piacerebbe andare?

          • Ilaria Bho

            Di luoghi che mi piacerebbe visitare ce ne sono milioni…
            Tornei a Los Angeles, dove sono stata in vacanza studio qualche anno fa, e mi piacerebbe visitare tutti i parchi dell’America dell’ovest. (Impegnativo ahahah).
            Però molto più semplicemente, mi è capitato di pensare che mi piacerebbe fare una “gita”, una passeggiata, in Alto Adige, che avevamo programmato di fare io e mio padre anni fa… poi io ero piccola e l’avevamo reputata al tempo troppo impegnativa.
            Purtroppo papà è morto 6 anni fa, e penso che fare quella passeggiata “da sola” significherebbe molto per me, per noi.

          • La strega spritzettara

            Allora hai già la risposta su quale potrebbe essere la prima meta ? Come dicevo sul post, non é la distanza da casa che fa di un viaggio qualcosa di bello, ma quello che smuove e la felicità nel farlo. La passeggiata in Alto Adige col tuo papà sarebbe stupenda. Magari potresti fissarla per il giorno del suo compleanno o una data che per te ha un significato particolare, con una sua foto in tasca o a portata di mano… Sarebbe un primo viaggio in solitaria con una compagnia davvero speciale! ❤️

  • Aussie Mazz

    Articolo molto interessante e ben esposto. Anch’io avevo parlato di questo tema perché più volte devo viaggiare in solitaria come unica alternativa al non viaggiare affatto. Non concordo totalmente su ogni punto che hai analizzato, ma hai espresso bene il tuo parere. Se dovessi fare qualche altra bella esperienza ce lo riferirai, giusto?

    • La strega spritzettara

      Ho già organizzato il Giappone in solitaria, ma ne sto parlando talmente tanto che qui ho scelto di ometterlo! ? Grazie mille, cerco anche il tuo articolo allora! PS. Se ti va racconta anche su quale punto non sei d’accordo, sono curiosa! ?

      • Aussie Mazz

        In disaccordo totale non lo sono su nessun punto. Sono solo un po’ più negativo sulla gestione degli imprevisti da solo.
        Credo che sia viaggiare in compagnia che da soli abbia pro e contro. Ma, come dicevo, se l’alternativa a rinunciare a vedere ogni luogo perché nessuno viene con me è andarci da solo… bè, ci vado da solo.
        Penso che tu abbia fatto benissimo a non gettare via l’occasione NY. ?

        • La strega spritzettara

          Si, sicuramente viaggiare in compagnia ha dei vantaggi, in primis come dici giustamente la gestione degli imprevisti. Può essere senz’altro più difficoltoso, bisogna essere più accorti e prudenti, ma di base lo sono già parecchio quindi non mi pesa particolarmente, ma per altri potrebbe essere più ostico.
          Poi io sono una fatalista, quindi anche questo contribuisce alla filosofia “stai senza pensier”! ?

  • Harley

    Prevalentemente nella mia vita ho sempre viaggiato da solo, con la moto con l’automobile o con il treno o aereo. E’ viaggiare che è un senso non con chi viene con te o se mangia o dorme con te. Sei tu che viaggi e quindi tu sei l’unica ed insostituibile persona per te stessa. Accentra bene il significato della parola “solo” poi capirai che non si è mai soli se abbiamo noi stessi.

  • Il Viaggio del Matto

    Bellissimo articolo.
    Io ho viaggiato in solitaria diverse volte, e così ha fatto mia moglie.
    Esperienze bellissime e a mio avviso fondamentali per conoscersi, osservarsi e migliorarsi.

    Viaggiate!
    Dentro e fuori di voi.

  • michelaguglielmoni

    Viaggiare da sola è stata una delle esperienza più belle che abbia fatto! L’anno in cui mi sono buttata beh…ci avevo preso gusto e ho fatto tre viaggi! Pure Capodanno, ed è stato credo quello migliore in assoluto!

      • michelaguglielmoni

        Non sapevo quale meta scegliere… è stata un po’ dura ma poi è arrivata quella che mi ha convinta. Scelta azzeccatissima!
        Il primissimo viaggio è stato in Cornovaglia ?
        Poi sono tornata a Parigi, il richiamo era troppo forte. E’ stato stupendo!!!
        E quel Capodanno l’ho fatto a Firenze. In giro per la città e concerto di Mengoni la notte del 31 ?

        • La strega spritzettara

          Batti cinque! Per me era stata New York e poi Amsterdam. L’anno scorso avevo cercato anche io di andare da qualche parte a capodanno, ma ho sviluppato una vera intolleranza al freddo, e le uniche mete a cui ero interessata erano in Nord Europa! ❄️❄️❄️

  • michelaguglielmoni

    New York l’ho sempre un po’ snobbata come meta, anche se negli ultimi mesi inizia ad attirarmi. Sicuramente più avanti ci andrò ?
    Pure io sono molto freddolosa ma ultimamente il Nord Europa attira un sacco anche me!!!! In modo particolare vorrei vedere l’aurora boreale… ???

    • La strega spritzettara

      New York doveva essere una meta di coppia, quindi non l’ho scelta , però mi é piaciuta moltissimo e tra l’altro ho pure superato la paura dell’aereo!! L’aurora boreale al momento non ha molto fascino su di me, in compenso sarei curiosissima di andare a San Pietroburgo a giugno per vedere le notti bianche ☀️

  • Erica

    Bello complimenti Siii ho viaggiato spesso da sola (capitali europee per lo più) e condivido molti tuoi punti. Poi si arriva a un punto in cui c’è la necessità di condividere con qualcuno quell’esperienza (e quindi un paio di viaggi con Avventure nel mondo, altri con amiche, a volte in coppia). Ora è diventato più difficile partire da sola ma non lo escludo

    • The Spritzy Witch

      Grande!! Io alterno entrambe le cose,sono appena tornata dal Giappone in solitaria e il mese prossimo mi dedicherò a Stoccolma in coppia. Ieri mi è arrivata una proposta di breve vacanza al mare in 4 amiche. Diciamo che organizzo in base alle occasioni che mi si presentano! 😀

  • Valeria

    Complimenti per l’articolo davvero profondo ed interessante! Sono morta dal ridere alla frase “, si presume che si tratti di virile paura che veda trasformare la propria fidanzata in una specie di Demone del Sesso”, perché è un po’ la mia paura… dato che per i miei trent’anni vorrei farmi come regalo un viaggio in solitaria a New York, l’unica cosa che mi blocca da proseguire con i pagamento dell’aereo – oltre ovviamente all’immancabile lato economico – è: “ma lui è davvero d’accordo con questa mia decisione?”.

    Gliene ho parlato e lui è stato (inaspettatamente) comprensivo, dicendomi che dato che è il mio sogno di una vita devo andare. Eppure qualcosa mi blocca ancora…

    Leggendo il tuo articolo, però, la voglia e la motivazione si sono fatte sempre più forti, per cui ti ringrazio 🙂

    • The Spritzy Witch

      Ciao Valeria! Intanto ti ringrazio davvero per i complimenti e per il commento. Capisco la tua preoccupazione, ti domando: ti é già capitato di concederti qualche gita in solitaria senza che il tuo fidanzato sollevasse questioni? Comunque ti rassicuro sul fatto che la comprensione non é cosa da sottovalutare… Sono sicura che se fosse assolutamente contrario non avrebbe finto di accondiscendere. 😙 Riesci a capire quale elemento ti blocca? 😉

  • Valeria

    Grazie della tua risposta 🙂
    Direi un weekend mordi e fuggi con un’amica, in cui non era molto convinto dei miei giri in discoteca (ok, direi cosa più che comprensibile, e comunque ho fatto la brava :D). Ma sul fatto di andare via, magari era preoccupato del fatto che potessi essere da sola, ma era più per una questione di (mia) sicurezza.

    Mi blocca probabilmente il senso di colpa, la vedo come una scelta quasi egoista anche se razionalmente parlando so che non è così. Una parte di me dice che dovrei stare qui accanto a lui ed eventualmente fare in futuro questo benedetto viaggio insieme. Eppure dentro di me balena questa esigenza, quasi come se volessi celebrare i miei trent’anni in maniera indimenticabile!

    Ovviamente non nascondo che da sola, dall’altra parte del mondo, è sempre una sfida e un po’ mi intimorisce la cosa. Ma nel frattempo sono convinta che se non lo faccio ora, me ne potrei seriamente pentire! Sono sufficientemente grandicella da aver compreso che è meglio far qualcosa e pentirsene, piuttosto che non farla e rimuginarci per i prossimi anni!

    • The Spritzy Witch

      Beh in questo caso il problema discoteche non credo si presenterebbe: io ero talmente cotta che alle 9 di sera ero a letto! E la cosa più pericolosa che mi sia successa é stato un operaio edile che mi ha salutata mentre camminavo sotto l’impalcatura. 😄

      Il viaggio potrai rifarlo una seconda volta con lui. Fidati che a New York e dintorni c’é così tanto da vedere che una settimana non basta! Washington, per esempio, ho dovuto tralasciarla ma ci andrò sicuramente in futuro, magari proprio col mio fidanzato.

      Per l’esigenza ti capisco molto bene, mi é capitata la stessa cosa con il mio viaggio in Irlanda dell’anno scorso. Uscivo da un periodo duro, avevo proprio bisogno di andare in un luogo che sognavo e da sola. Il mio ragazzo ci é rimasto quando gliel’ho spiegato, ma la mia esigenza era più grande! Lui ha capito, tanto da accompagnarmi e venirmi a prendere all’aeroporto. 😄

      10 e lode per la considerazione finale. Se vuoi approfondire ho scritto un articolo sul blog di Sabrina Ciraolo in cui racconto proprio della mia decisione di andare da sola, spero ti piaccia!

  • Valeria

    Lo leggo immediatamente 😉 ti ringrazio, mi ha fatto davvero piacere parlare con te, ora sono motivata più che mai! Ti racconterò poi come è andata! A presto! :*

    • The Spritzy Witch

      Figurati, piacere mio! Se ti fa piacere mi trovi anche su IG e Facebook, parlo spesso della bellezza di viaggiare da soli! 😄

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