Sono certa che questa sia una delle liste della rubrica 10coseche più difficile da fare: le persone di cui (forse) non puoi fare a meno. Il motivo è presto detto. Trovo il titolo eccessivo. Ho una visione della vita molto stoica, credo nel karma e ho sempre trovato ridicola la frase “senza di te potrei morire” (sostituendo quel “te” con qualsiasi nome). Per carità, a eccezione dei canonici nonni non ho avuto esperienze di morte di persone care. Nel tempo però ho osservato molte persone alle prese con lutti devastanti, figli compresi. E tutte, nessuna esclusa, è ancora in vita. Senza sminuire assolutamente esperienze simili, penso si faccia un uso molto leggero della definizione “persone senza la quale non vivrei”. Si sopravvive, sempre. Mi limiterò quindi a stilare un elenco delle mie persone preferite senza rispettare la posizione in graduatoria che trovo, parlando di esseri umani, avvilente.
E mi fa tornare indietro nel tempo quando, fra i banchi di scuola, si compilavano quelle liste tremende a suon di “la più bella della classe”, “la più tet*ona della classe”, e altre attività culturalmente rilevanti.
Si apra il sipario!
- Il mio fidanzato. Su di lui potrei disquisire a lungo, a costo di diventare stucchevole. Mi piace fisicamente, caratterialmente, ha un intelletto vivace e scattante, un senso dell’umorismo come pochi e compra le mie cose preferite al supermercato. Sì, possiede anche difetti a iosa. Ma in caso contrario, il bello dove sarebbe?
- La mia madrina. Avete presente la classica zia che da bambina vi regalava tutto quello che desideravate, vi difendeva da mamma e papà, è un’ottima cuoca e qualsiasi cosa facciate abbiate ragione a prescindere? Ecco. Io ce l’ho.
- Mio fratello. “Il tempo passa e ci scoraggia” direbbe Franco Battiato. Per noi è stato l’inverso. Da bambini eravamo piuttosto affiatati, finché la differenza di sesso ed età non ci ha separati. Ci siamo ritrovati da grandi, in cui l’amore per la cultura è risultata un ottimo collante.
- Le mie amiche – le compaesane. Asilo, scuola, catechismo, sacramenti e patenti di guida condivise. Anche qui nulla di continuativo nel tempo: una simpatia e un’unione durante l’infanzia con un appuntamento a ritrovarsi “da grandi”. Ha funzionato.
- Le mie amiche – le scuole superiori. Vi è mai capitato di divertirvi talmente tanto durante l’orario scolastico da rischiare una bocciatura? A me sì! Studiare era qualcosa di noioso fra un giorno di spasso e l’altro. Non c’è da stupirsi che le mie compagne di classe del liceo siano le mie migliori amiche!
- Le mie amiche – le amiche di amiche che hanno smesso di essere amiche delle prime amiche. Chiaro no? Ragazze conosciute grazie ad amicizie comuni e che, col tempo, hanno smesso di frequentare le prime per stringere legami molto forti con voi. Tanto da farci diventare le loro testimoni di nozze o psicologhe personali con contratto a chiamata.
- Le mie amiche – per caso (non per caso). Eventi, corsi, attività. Nessun legame se non l’aver partecipato casualmente lo stesso giorno a un evento. Quando si dice che gli interessi in comune siano uno dei collanti più forti è senz’altro vero. Dal saluto timido alla chiacchiera, dalla chiacchiera alla richiesta di amicizia su Facebook, da Facebook all’aperitivo, dall’aperitivo alle confidenze. Un’amicizia “per caso” nata “non per caso”.
- Le mie amiche – le spirituali. Il mio interesse per la spiritualità e la crescita personale è cosa recente, ma probabilmente non sarebbe nata senza lo scambio fra donne eccezionali che ho potuto conoscere virtualmente tramite social. Nessun atteggiamento di guru o maestra di vita, ma persone genuine con cui, sono certa, un giorno si condividerà un bellissimo spritz dal vivo.
- I colleghi – amici e non. Spesso di trascura questa categoria, affermando di “non avere amici ma solo colleghi”. Può essere vero, ma non l’aver mai cenato insieme a qualcuno non esclude il provare simpatia e avere buoni rapporti, specie se si condividono 8 ore della stessa giornata e la medesima stanza. Grazie al lavoro ho avuto un’ottima palestra su come si ci possa sbagliare sulla gente: persone con cui mi sono confidata rivelatesi le peggiori opportuniste, o scoprire interessi in comune con l’insospettabile collega musone. Non arrivare con la nausea al lavoro ogni mattina credo sia una delle cose principali dell’essere umano dell’era moderna. “Provato, e creduto” (semi-cit.).
- Il popolo ignorante di Facebook & Co. Eh sì, mi spiace. Non credo che la gente si sia rincretinita nell’ultimo decennio, ma sia solamente uscita allo scoperto. Chiunque conosce oggigiorno le “mamme pancine”, i “grammar-nazi” e “gli analfabeti funzionali”. Riuscirei a vivere senza di loro? Certamente sì, e se non ci fossero il mondo sarebbe un posto migliore. Ma dato che dobbiamo tenerceli, tanto vale osservarli con interesse antropologico.
Cosa ho imparato da questa lista?
E’ veramente difficile nominare solamente 10 persone preferite. Mi riesce più facile suddividerle in categorie, a cui non riesco a dare un’ordine di importanza. Sfatando il mito che si possa andare d’accordo solamente con pochissime persone o si debba necessariamente scegliere e frequentare una cerchia ristretta. Perché mai?

Ti è piaciuto questo post? Racconta le tue personalissime “10coseche” nel tuo blog!
3 Comments
Harley
Assai difficile ed ardua la scelta.
La strega spritzettara
Si, comprendo. Alla fine considerare per gruppi é stata l’unica soluzione.
Pingback: