Riprende l’appuntamento con la rubrica 10coseche, una lista in 10 punti su un determinato argomento. Questa settimana è la volta di un quesito interessante: quali sono le cose che mi fanno sentire forte?
Siete pronti? Partiamo!
- L’odio verso la lamentela. Odio lamentarmi. La reputo un’attività stupida, dannosa e inutile. Quando lo faccio, al culmine dell’esasperazione, la introduco al mio interlocutore con aria di scusa: “…e ora apro una parentesi di lamentela, BLA BLA BLA” in cui parlo a raffica per un minuto prima di tacere. Cala il sipario.
- La resilienza. Questa parola è diventata così di moda da odiarla. La si propina ormai in qualunque articolo di crescita personale. Rimandando al significato originario del termine, di resilienza ne ho, e molta. Dimostrata in parecchie spiacevoli occasioni.
- La mia spiritualità. Andare oltre le classiche frasi “Dio non esiste, altrimenti non permetterebbe la morte di innocenti!” e affini, senza cadere nel baratro del qualunquismo o discorsi standard. Riconoscere di non credere alle frasi ripetute a pappagallo la domenica mattina, senza però professarsi atei (quando va tutto bene). Sono sicura che qualcosa esista, e mi piace riconoscere la magia di questa certezza ogni giorno.
- Essermene andata di casa a 19 anni. Non ho fatto un fagotto alla Calimero verso l’ignoto, ne’ mi sono imbarcata su una nave mercantile travestita da uomo (ma mi sarebbe piaciuto!). Non sono partita allo sbaraglio, ma con ponderatezza. Eppure noto la differenza fra me e i miei coetanei vissuti sempre nella comodità della casa materna. E quando ci penso, mi sento molto bene.
- Aver reagito a un’educazione standardizzata. Lavora. Fidanzati. Sposati. Fai figli. Non volere niente di più dalla vita. Guarda le offerte dei supermercati. Vivi perennemente di corsa.
E in angoscia. Viaggiare è una perdita di tempo. Non sprecare denaro. Smettila di leggere, ti vengono strane idee. Estremo? Forse, ma non troppo lontano dalla realtà. Quando osservo la vita di alcune compaesane, mi sale l’angoscia e mi manca l’aria. Probabilmente la mia salvezza è stato ricevere in regalo una VHS di “Lady Oscar” quand’ero bambina. Rimane a tutto’oggi il mio cartone animato preferito, nonché il mio imprinting dell’odio verso “tu non puoi perché sei una femmina”. Ma vafangul!
- Saper gestire il denaro. Ho avuto un trascorso da mani bucate che non mi rallegrava. Da buona Bilancia la scelta non è il mio forte, e quando mi trovavo a dover decidere fra due cose, spesso le sceglievo entrambe. Una tattica non molto felice. Da un paio d’anni mi sono dedicata a questo aspetto cruciale nella vita di tutti noi e le cose vanno molto bene.
- Saper guardare oltre. Come dicevo, da buona Bilancia l’indecisione è all’ordine del giorno. Seppur la cosa sia spesso dannosa (mettetevi una serie TV per l’attesa nel caso vi salti in mente di domandarmi come voglia cenare stasera), alimenta anche risvolti positivi. Darsi tempo per riflettere permette di soppesare le conseguenze e i possibili scenari di decisioni che, lì per lì, potrebbero sembrare vantaggiosi. O fidarsi di persone da cui sarebbe il caso di stare alla larga.
- Staccarmi dalla mia famiglia. Riprendendo i punti 4 e 5, quel che pensano di me i miei genitori ha smesso di interessarmi da tempo. E non è una frase fatta: non mi interessa proprio. Sia chiaro, non sono due orchi che mi hanno reso l’infanzia un inferno. All’età di 27 anni però, quando mi lasciai col fidanzato storico con cui stavo da 5, non la presero per niente bene. Pregustavano già fiori d’arancio, bomboniere, una bella casa e un nipotino in tempi brevi. Alzai con decisione il dito medio, e non solo quello fu il primo anno della mia rinascita, ma quello definitivo in cui smisi di fare cose (già poche per la verità) al fine di accontentarli. Ho davanti la faccia paonazza di mia madre quando, durante certi litigi furiosi, alzavo le spalle dicendo che le cattiverie propinate in quel momento non avessero alcuna capacità di influenzarmi (ok, lo comunicavo in maniera “leggermente” più sarcastica). True story!
- Affrontare e superare paure enormi. Per un bel periodo soffrii della classica paura dell’areo, e non toccai un’auto per almeno 7 anni nonostante la patente. Su quest’ultimo punto dedicherò prossimamente un post a parte. Il bello è che non mi interessa quello che potrei essermi persa in passato a causa di queste fobie, ma sono totalmente appagata e felice di quello che mi permette di fare ora il superamento di questi timori. La gioia della libertà!
- Mettersi in discussione, imparare ed evolvere. Non so voi, ma io sono attorniata da persone convinte di essere al pari di Dio. Infallibili e indispensabili. Dall’alto dell’autostima che nutro per me stessa, invece, sono certa che errori se ne facciano sempre e l’importante sia riconoscerli. Questo per correggerli se possibile, ma soprattutto imparare da essi. Sempre.
Cosa ho imparato da questa lista?
Il sentirmi forte riguarda l’aver reagito alle avversità o situazioni che mi avrebbero tenuto ingabbiata. Qualcosa da ricordare davanti alle difficoltà che ora mi appaiono insormontabili.

Ti è piaciuto questo post? Racconta le tue personalissime “10coseche” nel tuo blog!
11 Comments
Harley
E’ vero la resilenza è un termine inflazionato ma se ci pensi bene questo tuo essere forte ed essere uscita dall’impasse di certe situazioni è stato proprio merito della tua resilienza…
La strega spritzettara
Quello sicuramente ? é che pare una parola forgiata da un paio d’anni, prima non la si era mai sentita nominare, ora la si vede spuntare ovunque ?
Harley
Certe terminologie diventano un must poi passano vintage. 🙂
La strega spritzettara
Bravo, parole sante ?
apheniti
Credo tu possa essere fiera di te… E con piena ragione.
La strega spritzettara
Grazie mille!! ???
Alessia
Mi rendono forte moltissime cose. Il sorriso di mio figlio, gli abbracci di mio marito, i messaggi di certe amiche care, l’amore e il rispetto che io e mia sorella proviamo l’una per l’altra, l’essere andata in analisi per un periodo per provare a uscire da una situazione particolarmente delicata che mi aveva esaurito mentalmente e fisicamente (la situazione non si è risolta, ma mi ha certamente aiutata ad affrontarla e in certi casi ad accettarla), l’aver imparato a fregarmene del giudizio degli altri, perchè da fuori siamo tutti bravi… Adoro le liste e questa è particolarmente illuminata! ps: sono bilancia anch’io, ahimè… 😉
Buona domenica cara!
La strega spritzettara
Wow, un sacco di cose di cui essere orgogliosa!! ?? Bravissima! Le liste sembrano cose banali, ma in realtà mostrano dei lati davvero interessante. Ad esempio io mi sono concentrata su quello che faccio per me stessa, mentre per te che hai una famiglia tua ampiamente rodata dai risalto (giustamente) a come ti fanno sentire bene loro. Sicuramente anche per me questa lista cambierà negli anni a venire, e per me é una riflessione molto interessante ? ps. Rilancio, sono anche ascendente Bilancia! ♎
Alessia
Ahahahahah! Allora non hai scampo ?
La strega spritzettara
Titubanza é il mio secondo nome!
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