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Primo viaggio in Giappone? Chiariamo i nostri dubbi con OneTwoFrida!

Sono tornata da pochi giorni dal mio primo viaggio in Giappone. Ho raccontato le mie avventure su Instagram, dove ho documentato il mio splendido viaggio fra Tokyo, Kyoto, Nara e Hiroshima. Qui ho parlato della mia (non) organizzazione di questo viaggio, prima che il vecchio blog mi facesse sudare le proverbiali sette camicie per trasformarsi in ciò che state leggendo ora, con un ritardo di tre mesi rispetto quanto avessi prefissato.

Nei momenti di lucidità mi facevo molte domande su questa terra misteriosa. Avrei viaggiato sola, alimentando ulteriori quesiti sul mio primo viaggio in Giappone. Finché non ho optato per la cosa più logica che potessi fare. Armata della migliore carta da lettere, ho lanciato un appello all’unica creatura in grado di rispondere alle mie domande nipponiche. Immaginate il mio stupore quando, qualche giorno più tardi, ho sentito bussare alla mia porta. Lei, la celeberrima Frida, aveva accettato l’invito ed era qui con me!

Frida, sei tu! Grazie per essere corsa in aiuto a una donzella alle prese col suo primo viaggio in Giappone!

Ciao Sara! Ho letto il tuo appello e non potevo proprio lasciarti con questi dubbi su una terra tanto meravigliosa. Fra l’altro ho sentito dire che prepari ottimi aperitivi quindi… eccomi qui! Racconta tutto.

Pare che i giapponesi non parlino inglese. Come farò nei ristoranti per capire qualcosa in un turbinio di ideogrammi? Morirò di fame?

Assolutamente no! Considera che molti ristoranti hanno una riproduzione dei piatti del menù esposta in vetrina. Ti basta dare un’occhiata e indicare quello che vuoi ordinare! È davvero molto semplice e intuitivo. E comunque a volte capita di trovare il menù in inglese, non è poi così raro! Se proprio ti dovesse andare tutto storto e dovessi entrare in un ristorante dove non riesci a capire nulla del menù, puoi provare con l’app di Google traduttore che ti aiuta a interpretare il menù facendo una foto ai kanji: non ci becca sempre, eh… ma a volte aiuta!

Fame? Nel dubbio… Dango!
@TheSpritzyWitch

Non voglio chiamare la sfortuna, ma nel caso mi venisse un raffreddore, non potrò starnutire per tutto il soggiorno?

In realtà, quello che viene considerato “maleducato” è soffiarsi il naso in pubblico. L’argomento comunque è controverso. Ho provato a chiedere ad una mia amica giapponese se sia vero e lei sostiene di no, che ci si può tranquillamente soffiare il naso. Io credo che mi abbia risposto così solo per cortesia e a conferma di questa tesi ti dirò che non mi è mai capitato di vedere un Giapponese che si soffia il naso. Quindi, ti auguro di non prenderti il raffreddore proprio in quel periodo! Loro come fanno? Indossano una mascherina per non infettare gli altri, tirano perennemente su col naso e, al bisogno, corrono in bagno a soffiarselo.

Già so che fra prenotazioni del treno e JRP farò un caos tremendo. I giapponesi sono pazienti con l’ennesimo turista sprovveduto?

I Giapponesi sono le persone più cortesi che io abbia incontrato. Cercano sempre di metterti a tuo agio. Anche quando siamo noi a sbagliare qualcosa perché siamo turisti, siamo stranieri o siamo semplicemente imbranati, loro cercano in tutti i modi di non fartela pesare. Figurati che spesso sono loro che si scusano con te quando combini qualcosa! Stai tranquilla, non avrai nessun tipo di problema da questo punto di vista. 

Qual è l’errore che secondo te viene fatto più spesso dai turisti nel loro primo viaggio in Giappone?

Che bella domanda! Beh, ce ne sono tantissimi! Ti dico i più frequenti partendo dalle cose che non sopporto assolutamente, tipo: parlare a voce alta sui treni. Sugli shinkansen, ma anche sui treni locali, c’è un piacevolissimo silenzio. Noi italiani ci facciamo spesso riconoscere perché chiacchieriamo a voce alta o facciamo baccano. Non si fa! Sembro una zia, lo so! Ma non si fa! E neppure si salta la fila! È così bello e rilassante mettersi in fila e aspettare il proprio turno senza dover sgomitare per salire sulla metro! Poi ovviamente ci sono mille piccoli errori che commettiamo e che sono dovuti alle differenze culturali. Per esempio spesso vedo dei turisti sbagliare il rituale di purificazione al tempio, quello in cui ci si lava mani e bocca. L’acqua che si usa per lavarsi va pescata dall’apposita vasca e fatta cadere a terra. Non bisogna lavarsi le mani sopra alla vasca perché così facendo l’acqua “sporca” ricadrà nella stessa vasca da cui altra gente attinge per purificarsi.

I temibili mestoli da cui sono uscita vincitrice!
@TheSpritzyWitch

C’è qualcosa che viene particolarmente apprezzato? Un gesto o un atteggiamento che li illuminerà?

I giapponesi impazziscono per l’Italia, quindi ti basterà dire che sei italiana per farli andare su di giri. Se a questo aggiungerai due parole in giapponese li avrai definitivamente conquistati. 

I love Italy! @TheSpritzyWitch

E ultimo, ma non ultimo: qual è la formula magica per non farsi abbattere dalla malinconia una volta in patria?

Eh, cara mia! La formula magica non esiste! Questo Paese è complicato e contraddittorio, ma è anche meraviglioso e a tanti capita di soffrire di “mal di Giappone” una volta a casa. Io ho provato a guardare “Dorama”, leggere manga, strafogarmi di sushi… alla fine ho scoperto che la nostalgia passa non appena prenoti il tuo prossimo viaggio!

Ringraziando nuovamente Frida per essere venuta in mio aiuto, volete sapere se le sue rassicurazioni sono state efficaci? Certamente! Sono partita per il mio primo viaggio in Giappone con grande gioia ed entusiasmo, senza alcun timore. E avevo proprio ragione. Rimanete sintonizzati, ho un sacco di cose da raccontarvi!

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Ciao Frida!

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